Il Gran Parque Central

Il Gran Parque Central è l’impianto sportivo che nel corso del tempo per primo ha rappresentato un terreno di confronto fra Nacional e Peñarol.

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Nonostante pensando agli stadi di Montevideo venga in mente innanzitutto il Centenario, che è monumento storico avendo ospitato la finale del primo Mondiale, l’impianto ora proprietà del Bolso è altrettanto importante.

Il Gran Parque Central sorge nel quartiere La Blanqueada, appena dietro la sede del Nacional, sul terreno ove l’eroe nazionale Artigas fu designato ‘Capo degli Orientali’. Venne inaugurato il 25 maggio 1900 con un incontro fra il Deutsche Fussball Klub e il CURCC davanti a 7000 spettatori, a cui due giorni dopo ne fece seguito un altro protagonista sempre l’ormai scomparso club della comunità tedesca questa volta però col Bolso.

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Tanto quanto il Centenario, che è del ’30, fu sede dell’epilogo della prima kermesse calcistica mondiale, al Parque com’è normalmente detto nel corso della stessa manifestazione si disputò uno dei due primi incontri, USA-Belgio, giocato contemporaneamente a Francia-Messico sul prato dell’ormai abbattuto Pocitos di proprietà del Peñarol. Una targa ricorda l’episodio, che a pieno diritto ne fa il primo stadio ‘mundialista’ fra quelli che sopravvivono e conseguentemente uno dei più prestigiosi di tutti i tempi.

In principio contava con quattro campi da tennis e due di calcio. Limitatamente al pallone, quello centrale era utilizzato dai marinai britannici, essendo lasciato al Nacional che ai tempi era di base a Punta Carretas solo quando questi erano fuori città; quello secondario era invece concesso al Deutsche Fussball Klub. Passando gli anni, e soprattutto dopo che nel 1909 il club di origine tedesca scomparve, nel 1911 il Tricolor finì per acquistare l’impianto e ancora oggi qui gioca la maggior parte delle proprie partite interne affittandolo comunque talvolta ad altri club. Sempre nel 1911 si effettuarono i primi ammodernamenti, passando a un ampliamento fino a 11000 posti, con gli ultimi che risalgono al 2005 quando la capacità comunque già elevata nel corso del tempo si fissò in 25600.

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Anche la Celeste vi ha giocato, ed anzi era questa la sede dei suoi incontri più importanti prima che si costruisse il Centenario. Tuttavia la storia più lunga riguarda proprio i clásicos, con 77 partite giocate per 17 diversi tornei fra il 1900 e il ’29 contando le partecipazioni dei gialloneri sia come CURCC che come Peñarol. Il primo, amichevole, risale al 15 luglio 1900, corrisponde proprio all’esordio di questa sfida e andò al CURCC; l’ultimo data invece 13 ottobre 1929, valeva per la Copa Uruguaya e arrise al Nacional. Dopo che fu inaugurato il Centenario le due rivali non si affrontarono più su questo campo, anche se nel 2014 un gruppo di tifosi del Tricolor lanciarono una campagna per tornare a disputarvi se non altro i derby interni.

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Tornando alla storia dello stadio indipendentemente dagli scontri fra Nacional e CURCC/Peñarol, curiosamente ora che ne è proprietario il club tricolor sul proprio sito non fa menzione della partita con cui lo si inaugurò preferendo parlare di ‘apertura delle porte’ per poi citare direttamente la seconda che lì si giocò, non a caso quella che vide opposti i suoi calciatori a quelli del Deutsche Fussball Klub. La considerazione viene spontanea: si comprende infatti che si provi imbarazzo sapendo che questo impianto può essere stato aperto alla presenza degli avversari di sempre, ma è anche vero che seguendo la teoria secondo cui il Peñarol sarebbe stato fondato solo nel 1913 l’eventualità non esisterebbe e non si dovrebbe quindi avere difficoltà a citare un club (il CURCC) che oggi non esiste più e sarebbe scomparso senza essere mai stato il precursore dei gialloneri. Un po’ più aperto in tal senso si dimostra Decano.com, sito non ufficiale del club blanco ma ugualmente di riferimento, che nel nuovo articolo ‘Abuelo de América’ dedicato all’impianto oltre a menzionare la prima partita effettivamente disputatavisi cita le squadre che ne furono protagoniste: si tratta però solo di un’iniziativa recente perché nel precedente articolo sulla storia del Parque non le aveva chiamate per nome, limitandosi a definirle ‘già scomparse’. Come dire che l’ombra del ‘decanato’ si allunga anche sul Gran Parque Central, e il mistero continua…

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Da segnalare che nel 2017 sono in corso lavori di ammodernamento e ampliamento dell’impianto che una volta conclusi (foto in basso) porteranno la capacità a 40.000. Fra le opere più notevoli, il posizionamento di due imponenti settori di palchi sui lati lunghi e il raddoppio delle curve mediante l’aggiunta di secondi anelli.

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Articolo aggiornato a luglio 2017

About andreaciprandi

Mi chiamo Andrea A. Ciprandi e sono italiano. Nel corso degli anni ho seguito sia il calcio inglese che quello sudamericano, mentre ultimamente mi sto dedicando in particolare a quello argentino promuovendo iniziative divulgative a riguardo. Faccio parte del Departamento de Relaciones Internacionales del Racing Club di Avellaneda. Fra le collaborazioni più recenti, quella con il Club Atlético Boca Juniors e i Revisionistas Históricos del Fútbol Argentino, gruppo di ricercatori che si dedica fra l'altro alla corretta compilazione delle statistiche del calcio locale a partire da quelle dipendenti dall'equiparazione dei titoli del dilettantismo a quelli del professionismo (riconosciuta dall'AFA ma per lungo tempo negata dalla gran parte dei mezzi d'informazione e di conseguenza anche degli appassionati). In passato ho ideato, inaugurato e curato per alcuni anni il blog italiano di Riverplate.com, sito argentino fra i più popolari del Sud America. Sono titolare di RACINGCLUBITALIA.WORDPRESS.COM e CARBOLSO.WORDPRESS.COM, i primi siti interamente in italiano dedicati rispettivamente al Racing Club di Avellaneda e alla storia di Nacional e Peñarol, di PILLOLEARGENTINE.WORDPRESS.COM che invece fra il 2013 e il 2017 ha offerto notizie in breve e approfondimenti storici sul calcio argentino, e di ANDREACIPRANDI.WORDPRESS.COM in cui invece fino al 2016 ho raccolto tutti i miei articoli con la sola eccezione di quelli di Pillole Argentine, Racing Italia e Carbolso per cui prevedevo una semplice selezione. Calciostruzzo e Calciotradotto (da cui Calciomercato.com ha attinto alcuni articoli) sono stati invece i miei primi spazi personali online. Ho scritto inoltre su Gianlucarossi.it occupandomi prevalentemente di calcio internazionale e FC Inter News per le notizie dall'Argentina. Sempre in passato ho scritto anche per Toro News, Vavel.com di Madrid, Canal Fluminense e Comunità Italiana di Rio de Janeiro, World Striker di New York, la free-press San Siro Calcio, Sportmain.it, Magic Football, Calcioargentino.com e Giornalismo2012. Infine ho commentato il calcio estero per Radio Sportiva e saltuariamente intervengo su Telelombardia/Antenna3 per parlare di quello argentino. Se desiderate contattarmi, fatelo scrivendomi ad andrea.ciprandi@gmail.com o su Twitter @andreaciprandi. Vi risponderò con piacere.
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