Nando, idolo del Peñarol, non solo è il più prolifico goleador nella storia del calcio uruguaiano ma anche il secondo in quella della Libertadores.
Fernando Morena non iniziò a giocare nel Carbonero ma qui arrivò comunque ancora giovane, ventunenne, nel 1973 quando già aveva debuttato da professionista col River Plate a cui era si era trasferito dal Racing Club, entrambi uruguaiani.
Col Peñarol stabilì ogni tipo di record: 6 volte consecutive capocannoniere in campionato, subito dal ’73 fino al ’78, titolo ripetuto nel 1982, nonché 2 volte sempre di fila in Libertadores nel ’74 e ’75, per rifarlo quindi nel 1982. Altre perle sono i 36 gol segnati nel torneo locale del ’78 di cui 7 in una sola partita rifilati all’Huracán Buceo, primato ancora imbattuto al pari delle due occasioni in cui segnò 6 reti e altrettante in cui ne marcò 5.
Emigrato in Spagna a fine anni Settanta, dimostrò di essere un goleador di razza essendo miglior realizzatore prima del Rayo Vallecano e poi del Siviglia in due stagioni consecutive, per un totale di 48 centri uno dei quali valse al club ‘che’ la vittoria della Supercoppa Europea.
E’ però un altro suo gol decisivo che sempre si ricorda, vale a dire quello segnato al Cobreloa al minuto 89 della seconda finale della Libertadores ’82, che diede il titolo continentale al Peñarol a cui nel frattempo era tornato grazie alla famosa campagna ‘A Morena lo traemos todos‘ consistente nella raccolta di 1 milione di dollari pari al valore del nuovo contratto per mezzo di una leggendaria colletta fra i tifosi. Quell’anno, sempre coi gialloneri, avrebbe poi vinto anche l’Intercontinentale dopo aver conquistato pure il campionato.
Seguì quindi una breve esperienza argentina al Boca Juniors, dopo di che rientrò per la seconda volta al Peñarol dove si ritirò a dicembre ’84 pur non resistendo, due anni più tardi, alla tentazione di scendere di nuovo in campo con la maglia amata in una nuova Libertadores.
In totale ha segnato la strabiliante quantità di 667 reti, di cui 334 in incontri ufficiali fra competizioni nazionali e internazionali che hanno contribuito alla conquista di 7 campionati, 1 Libertadores e 1 Intercontinentale in giallonero oltre alla ricordata Supercoppa Europea col Valencia ma anche la Copa América ’83 con la Celeste.
Ha poi intrapreso brevemente la carriera di allenatore, ottenendo il titolo di Liguilla 2004 manco a dirlo sulla panchina del Carbonero. Attualmente cura le relazioni sportive e istituzionali sempre del Peñarol.
Per finire, un dato davvero sorprendente. Nonostante sia arrivato a essere uno degli idoli assoluti del club mirasol, da bambino era socio di quello bolso. Questo non gli impedì però di segnare 27 gol nei 49 scontri diretti che ha giocato col classico rivale, dei quali 21 vinti, 20 pareggiati e appena 8 persi.
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