I Céspedes

Il legame di un’intera famiglia a un club attraverso il contributo di tutti i suoi membri sul piano sportivo, dirigenziale e umano è un fatto talmente notevole che si comprende come il Nacional sia detto anche club de los Céspedes.

n_fra_

n_euse

La famiglia Céspedes arrivò a Montevideo nel 1890 e accompagnò il Nacional fin dai primi passi che questo mosse. Dirigente de facto il capofamiglia, che nel 1907 venne proclamato addirittura presidente onorario, i fratelli Amílcar, Bolívar e Carlos diedero invece il loro apporto sul campo.

Al Tricolor i fratelli arrivarono quand’erano ventenni per seguire alcuni amici che avevano lasciato il Club Defensa e da quel momento la loro dedizione fu totale. A partire dal debutto contro gli imbattibili marinai della nave da crociera britannica Flora (che vinsero anche in quel frangente, per 2-1) nessuno dei tre si perse anche solo una partita nel corso degli anni 1901, 1902 e 1903– anno quest’ultimo in cui sempre in blocco contribuirono al primo trionfo ufficiale di una selezione uruguaiana sull’Argentina (per 3-2, a Buenos Aires, con due gol di Carlos e uno di Bolívar, essendo gli undici giocatori tutti del Nacional) dopo che nel 1901 un’altra rete di Bolívar era stata la prima segnata dalla Celeste in campo internazionale.

n_1903

Amílcar, soprannominato el Lungo, iniziò come centrale ma finì per giocare in porta. Bolívar e Carlos si muovevano invece in attacco, rispettivamente sulla destra e sinistra, col primo che grazie alle capacità realizzative e in generale un’enorme qualità si trasformò nella migliore punta del paese superando solo il fratello compagno di reparto che nel corso del tempo passò a occupare una posizione più centrale.

n_celia

Al di là della forza sul campo, tutti si meritarono l’affetto dei tifosi anche per le numerose iniziative extra calcistiche che erano soliti prendere unitamente ai genitori, alla sorella Celia e all’altro fratello Ernesto contribuendo a fare del Nacional una grande allargata famiglia. Poco alla volta, i Céspedes arrivarono praticamente a immedesimarsi col club al punto che la loro casa di calle Gil si trasformò da una sorta di dependance del campo dell’Albion (utilizzato dalla squadra in quel tempo) in una delle prime sedi societarie – in cui venivano anche custodite le coppe conquistate.

n_fra

Furono campioni uruguaiani nel 1901 e 1903, e proprio a quest’ultima stagione si lega un episodio al tempo stesso mitico e polemico che li vide protagonisti come sempre tutti assieme. Per sfuggire all’arruolamento resosi necessario in seguito allo scoppio della guerra civile, infatti, si trasferirono a Buenos Aires ove giocarono per il Club Barracas. Nel frattempo il campionato non si era interrotto e dopo l’ultima giornata il Nacional divideva il primo posto proprio coi rivali del CURCC (poi Peñarol) da cui la necessità di una finale, che fu fissata per il 28 agosto del 1904. Favoriti erano i gialloneri, che potevano contare su tutti i loro giocatori in virtù dell’esenzione di questi dal servizio militare in quanto impiegati delle Ferrovie, questo mentre il Nacional risultava orfano di molti elementi, su tutti proprio i tre fortissimi fratelli. Beneficiando di un salvacondotto governativo di 24 ore, però, i Céspedes poterono fare una toccata e fuga a Montevideo per contribuire alla causa tricolor finiendo per ottenere una vittoria (per 3-2, sul campo di Paso Molinos) che fino al giorno prima sembrava impossibile. A proposito di clásicos, va segnalato che dal secondo di sempre e nel corso di tutti quelli giocati nelle successive tre stagioni i fratelli segnarono 12 dei 15 gol del Nacional in una serie di 4 vittorie, 5 pareggi e 6 sconfitte. In totale, invece, col Tricolor ne segnarono Bolívar 17 in 33 partite e Carlos 18 in 32.

n_complejo

Meno di un anno dopo quel titolo, però, la tragedia. Nel giro di un solo mese infatti il vaiolo si portò via nel fiore dei loro anni prima Bolívar e poi Carlos, mentre Amílcar si salvò solo per essersi vaccinato. La commozione fu generale e la mobilitazione per i loro funerali immensa. Tuttavia tanto dolore si trasformò presto in imperitura venerazione come testimoniano uno dei soprannomi dati al club, il ricordato club de los Céspedes, e la denominazione del Complesso Sportivo. Ma anche il destino ci mise del suo perché quei simboli restassero in qualche modo presenti: il 9 giugno, giorno della morte di Bolívar, nel 1924 sarebbe coinciso col giorno della vittoria della Celeste alle Olimpiadi di Parigi e nel ’71 con quello della prima Libertadores alzata dal Nacional.

Raramente nella storia del calcio mondiale tanto poco tempo fu sufficiente per creare un mito eterno.

About andreaciprandi

Mi chiamo Andrea A. Ciprandi e sono italiano. Nel corso degli anni ho seguito sia il calcio inglese che quello sudamericano, mentre ultimamente mi sto dedicando in particolare a quello argentino promuovendo iniziative divulgative a riguardo. Faccio parte del Departamento de Relaciones Internacionales del Racing Club di Avellaneda. Fra le collaborazioni più recenti, quella con il Club Atlético Boca Juniors e i Revisionistas Históricos del Fútbol Argentino, gruppo di ricercatori che si dedica fra l'altro alla corretta compilazione delle statistiche del calcio locale a partire da quelle dipendenti dall'equiparazione dei titoli del dilettantismo a quelli del professionismo (riconosciuta dall'AFA ma per lungo tempo negata dalla gran parte dei mezzi d'informazione e di conseguenza anche degli appassionati). In passato ho ideato, inaugurato e curato per alcuni anni il blog italiano di Riverplate.com, sito argentino fra i più popolari del Sud America. Sono titolare di RACINGCLUBITALIA.WORDPRESS.COM e CARBOLSO.WORDPRESS.COM, i primi siti interamente in italiano dedicati rispettivamente al Racing Club di Avellaneda e alla storia di Nacional e Peñarol, di PILLOLEARGENTINE.WORDPRESS.COM che invece fra il 2013 e il 2017 ha offerto notizie in breve e approfondimenti storici sul calcio argentino, e di ANDREACIPRANDI.WORDPRESS.COM in cui invece fino al 2016 ho raccolto tutti i miei articoli con la sola eccezione di quelli di Pillole Argentine, Racing Italia e Carbolso per cui prevedevo una semplice selezione. Calciostruzzo e Calciotradotto (da cui Calciomercato.com ha attinto alcuni articoli) sono stati invece i miei primi spazi personali online. Ho scritto inoltre su Gianlucarossi.it occupandomi prevalentemente di calcio internazionale e FC Inter News per le notizie dall'Argentina. Sempre in passato ho scritto anche per Toro News, Vavel.com di Madrid, Canal Fluminense e Comunità Italiana di Rio de Janeiro, World Striker di New York, la free-press San Siro Calcio, Sportmain.it, Magic Football, Calcioargentino.com e Giornalismo2012. Infine ho commentato il calcio estero per Radio Sportiva e saltuariamente intervengo su Telelombardia/Antenna3 per parlare di quello argentino. Se desiderate contattarmi, fatelo scrivendomi ad andrea.ciprandi@gmail.com o su Twitter @andreaciprandi. Vi risponderò con piacere.
This entry was posted in idoli and tagged , , . Bookmark the permalink.

Leave a comment