Lo scudo del Nacional

L’emblema del Tricolor, pur seguendo uno stile classico, include un paio di imprescindibili elementi rivelatori dell’identità del club.

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Come stabilisce lo statuto, i colori societari sono il blu, il bianco e il rosso e sono solo questi a dover campeggiare in ogni simbolo come uniforme dello stesso.

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Lo scudo tanto quanto la bandiera, da cui deriva, furono disegnati già nel 1902 da uno dei soci fondatori, Ernesto Caprario, su iniziativa di Domingo Prat che da lì a poco sarebbe divenuto presidente. Ispirazione: la bandiera dell’eroe uruguaiano Artigas, con l’idea di riprenderne i valori nazionalisti e con questi i richiami estetici dei suoi simboli come conveniva a un club costituito esclusivamente da persone nate in Uruguay.

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La bandiera fin dall’inizio aveva e tutt’ora mantiene il fondo blu, attraversato diagonalmente dal basso in alto e da sinistra a destra da una frangia bianca su cui campeggiano le iniziali rosse C. N. de F. che stanno per Club Nacional de Football. Stessa cosa vale per lo scudo eccezion fatta per il corpo, che negli anni è andato variando ma in alcuni momenti ha invece ricalcato esattamente quello della bandiera.

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In quanto al suo utilizzo sulle divise, nel corso del tempo quest’emblema venne cucito sia su un taschino all’altezza del cuore, risoluzione presa il 30 maggio 1902 quindi a ridosso della sua ideazione, che anche direttamente sulla maglia in quella stessa posizione quando non c’era il famoso bolso di cui sopra – da cui viene uno dei soprannomi del Nacional.

Detto delle minime variazioni della sua silhouette, si può affermare che lo scudo del Nacional è uno dei pochi a non essere mai cambiato – il che ne fa uno dei più longevi nella storia del calcio mondiale.

About andreaciprandi

Mi chiamo Andrea A. Ciprandi e sono italiano. Nel corso degli anni ho seguito sia il calcio inglese che quello sudamericano, mentre ultimamente mi sto dedicando in particolare a quello argentino promuovendo iniziative divulgative a riguardo. Faccio parte del Departamento de Relaciones Internacionales del Racing Club di Avellaneda. Fra le collaborazioni più recenti, quella con il Club Atlético Boca Juniors e i Revisionistas Históricos del Fútbol Argentino, gruppo di ricercatori che si dedica fra l'altro alla corretta compilazione delle statistiche del calcio locale a partire da quelle dipendenti dall'equiparazione dei titoli del dilettantismo a quelli del professionismo (riconosciuta dall'AFA ma per lungo tempo negata dalla gran parte dei mezzi d'informazione e di conseguenza anche degli appassionati). In passato ho ideato, inaugurato e curato per alcuni anni il blog italiano di Riverplate.com, sito argentino fra i più popolari del Sud America. Sono titolare di RACINGCLUBITALIA.WORDPRESS.COM e CARBOLSO.WORDPRESS.COM, i primi siti interamente in italiano dedicati rispettivamente al Racing Club di Avellaneda e alla storia di Nacional e Peñarol, di PILLOLEARGENTINE.WORDPRESS.COM che invece fra il 2013 e il 2017 ha offerto notizie in breve e approfondimenti storici sul calcio argentino, e di ANDREACIPRANDI.WORDPRESS.COM in cui invece fino al 2016 ho raccolto tutti i miei articoli con la sola eccezione di quelli di Pillole Argentine, Racing Italia e Carbolso per cui prevedevo una semplice selezione. Calciostruzzo e Calciotradotto (da cui Calciomercato.com ha attinto alcuni articoli) sono stati invece i miei primi spazi personali online. Ho scritto inoltre su Gianlucarossi.it occupandomi prevalentemente di calcio internazionale e FC Inter News per le notizie dall'Argentina. Sempre in passato ho scritto anche per Toro News, Vavel.com di Madrid, Canal Fluminense e Comunità Italiana di Rio de Janeiro, World Striker di New York, la free-press San Siro Calcio, Sportmain.it, Magic Football, Calcioargentino.com e Giornalismo2012. Infine ho commentato il calcio estero per Radio Sportiva e saltuariamente intervengo su Telelombardia/Antenna3 per parlare di quello argentino. Se desiderate contattarmi, fatelo scrivendomi ad andrea.ciprandi@gmail.com o su Twitter @andreaciprandi. Vi risponderò con piacere.
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